La guerra è il tema che domina lo scenario quotidiano, il dibattito politico e la campagna elettorale. La guerra ispira l’azione del governo e orienta l’economia. Con la scusa della guerra si tagliano i finanziamenti alla scuola, alla sanità, all’assistenza. Con la scusa della guerra il governo impone il limite del 2,5% agli aumenti contrattuali, limite che probabilmente sarà ribadito nella nota di aggiornamento al documento di economia e Finanza. L’economia di guerra significa miseria e disoccupazione per le classi sfruttate. l’OCSE prevede che i salari diminuiranno del 2,3% e in particolare, in Italia, del 3%. Tutto questo aggrava la crisi sociale; la risposta delle forze politiche parlamentari è costituita da misure diverse, ma tutte a sostegno dei capitalisti e delle loro imprese, il solito assistenzialismo per ricchi. Intanto aumenta la miseria, la militarizzazione del territorio, l’espansione militare, la devastazione ambientale. L’espansionismo militare ed economico dello Stato italiano in Africa e Asia contribuisce all’impoverimento generalizzato, alla predazione di risorse, all’emergenza alimentare, alle guerre e migrazioni forzate in molti settori del mondo. Solo gli sfruttati possono realmente agire per bloccare l’imposizione della crisi, della povertà, della guerra, senza delegare a nessuna compagine governativa la soluzione dei propri bisogni.
Per questi motivi le anarchiche e gli anarchici riuniti in convegno a Empoli il 17 e 18 Settembre 2022 ribadiscono il loro sostegno e la loro presenza attiva nelle lotte sociali che dai quartieri, dalle periferie, dai luoghi di lavoro e di aggregazione sociale sono volte a mettere in crisi i governi del capitale e della guerra nella prospettiva di costruire un modo di produzione e distribuzione che abolendo la proprietà privata abbia al centro la dignità delle persone, la salvaguardia dell’ambiente e non i profitti individuali. La FAI sostiene lo sciopero generale contro la guerra e l’economia di guerra promosso dai sindacati di base in quanto elemento importante della costruzione di un’opposizione sociale al governo e si impegna a partecipare ai percorsi di costruzione dello sciopero sia a livello locale che nazionale.
Individuiamo nel 4 novembre una data in cui portare nelle piazze i nostri contenuti di lotta contro le spese militari, l’industria bellica, la militarizzazione delle città e dei paesi, i poligoni, le basi militari e le missioni all’estero, come tappa di una campagna di lungo periodo su questi temi.
Sosteniamo con forza il percorso intrapreso dal sindacalismo di base e conflittuale per un nuovo sciopero generale contro la guerra e l’economia di guerra previsto nei prossimi mesi. Sarà importante in questo senso costruire iniziative sia a livello locale che nazionale e ci impegneremo in tal senso.
Federazione Anarchica Italiana – FAI
Convegno di Empoli del 17-18 Settembre 2022